Lorenzo Marini

Lorenzo Marini di anni 82, è mancato improvvisamente in seguito alle conseguenze di un incidente domestico. E’ stato presidente vicariale di Azione Cattolica nel vicariato di Lusiana e membro del Consiglio Pastorale Diocesano. Ordinato diacono permanente nel 2010, ha prestato servizio presso la parrocchia di Santa Caterina di Lusiana.

Da alcuni anni era ritirato nella casa di famiglia a Venezia.
Le esequie saranno celebrate 
Mercoledì 12 febbraio alle ore 14.30 nella chiesa di San Antonio a Lido di Venezia, dove risiedeva e frequentava la comunità.

In seguito la salma sarà trasferita e deposta nel cimitero di Laverda di Lusiana.

Le condoglianze della Comunità diaconale vanno a tutta la famiglia e agli amici che lo hanno conosciuto e condiviso momenti di fraternità.

Nella tua misericordia, Signore, dona a lui la pace.

Mercoledì 19 febbraio ore 16.00 S.Messa di suffragio nella chiesa parrocchiale di Laverda in Breganze (VI), a seguire la deposizione delle ceneri in cimitero .

Un ricordo: «Il Signore lo attende, con Lui la sua amata moglie. Non mancherà una mia preghiera di riconoscenza, carica di umana nostalgia.
Con Lui avevo intrattenuto dei buoni rapporti anche dopo il servizio per l’AC diocesana. Mi aveva ospitato a casa sua al lido (con tutta la mia famiglia) avendo modo di apprezzarne lo spirito critico e la grande cultura generale, di stampo enciclopedico, tipica degli uomini “nobili” nati nella prima metà del secolo scorso. E’ stato passato al vaglio del venerdì santo attraverso la sofferenza per la malattia della moglie e della figlia. Ora lo attende la domenica che non tramonterà mai. Questa certezza mi rasserena e mi aiuta ad andare oltre alla tristezza che la notizia della sua morte terrena mi sta provocando. ».
ex presidente diocesano dell’Azione Cattolica, Luca Dalla Libera

Rev. Diacono Egidio Botton

Egidio ha concluso i suoi giorni terreni il 7 febbraio 2025 presso Altavita IRA, residenza Beato
Pellegrino, dove era ricoverato dal 2 febbraio 2024, avendo ricevuto l’estrema unzione il 22
gennaio 2025.


Coniugato con Maria Zago il 30 gennaio 1960, ha avuto tre figlie ed un figlio: Massimo, Rossella, Isabella e Roberta.

Nel percorso di discernimento e formazione al diacono permanente Egidio e la moglie Maria

camminarono insieme facendo nuovi incontri e tessendo nuove amicizie, con le quali la

condivisione fu ampia ed intensa.

Egidio fu ordinato diacono permanente il 1 luglio 1990 nella parrocchia di Santa Maria Ausiliatrice in Caselle di Selvazzano Dentro da monsignor Antonio Mattiazzo. Aveva frequentato la Scuola di Formazione Teologica negli anni 1985-1988; il suo cammino formativo era stato accompagnato con dedizione da monsignor Brazzale.

Nel suo ministero si è speso nell’ambito della sua parrocchia di residenza, avendo speciale cura

per la pastorale famigliare, di cui fu con la moglie attivo promotore sul territorio.

Puntuale e preciso nel tenere in ordine i registri parrocchiali negli ultimi anni, è sempre stata una presenza costante soprattutto nelle attività caritative e di catechesi per gruppi di sposi e nei percorsi di preparazione al matrimonio cristiano.

Già nel 1985 aveva fondata con la moglie la Caritas parrocchiale, stendendone lo statuto.

La sua stessa casa era spesso aperta per ospitare momenti di riflessione e preghiera; è stato assieme alla moglie particolarmente presente per situazioni famigliari che abbisognavano di assistenza. Partecipava regolarmente alla congrega sentendosi bene accolto e riconosciuto in vicariato, facendo leva su un carattere aperto e schietto. In seno alla comunità diaconale rappresentava la voce saggia e ricca di amabilità della “tradizione”, ben rappresentando le fatiche dei primi passi del diaconato permanente in diocesi.

Egidio e Maria, quando per l’avanzare dell’età non fu più possibile restare in casa propria, sono

stati accolti alla casa di riposo intitolata al Beato Antonio Manzoni (il Beato Pellegrino) il 2 febbraio 2024, proprio nel giorno in cui nella RSA veniva celebrata una Messa solenne in memoria (che per sé ricorre nel calendario diocesano il 30 gennaio). Per parecchi mesi Egidio ha partecipato in sedia a rotelle all’Eucaristia portando con gioia la stola diaconale.

Egidio verrà sepolto vestito della sua divisa militare e portando la stola diaconale, per volere dei famigliari, che hanno inteso così racchiudere tutta la sua vita, quello che è stato come uomo, marito, papà e diacono.

Le esequie si svolgeranno martedì 11 febbraio alle ore 10 nella Chiesa Parrocchiale di Caselle di Selvazzano Dentro, partendo dall’IRA di Via B. Pellegrino n. 192 alle ore 9:15.

Il S. Rosario sarà recitato lunedì 10 febbraio alle ore 18:30 a Caselle.


Dennis Bacchin e Andrea Galeota Diaconi

Due nuovi diaconi permanenti per la Chiesa di Padova: sono Dennis Bacchin e Andrea Galeota. Sono stati ordinati dal vescovo Claudio Cipolla nella solennità dell’Epifania, lunedì 6 gennaio 2025, durante la solenne celebrazione iniziata alle ore 16.00 in basilica Cattedrale a Padova.

Con l’ordinazione diaconale, il diacono s’impegna nel servizio del Vangelo (annuncio), della liturgia e della carità, a immagine di Cristo, venuto per servire.

Il diaconato è il primo grado dell’ordine e consacra i candidati al servizio del Vangelo, della liturgia e della carità, a immagine di Cristo che è venuto per servire e non per essere servito. Il diacono, come ricorda la costituzione dogmatica Lumen Gentium al numero 29 può «amministrare solennemente il battesimo, conservare e distribuire l’Eucaristia, assistere e benedire il matrimonio in nome della Chiesa, portare il viatico ai moribondi, leggere la Sacra Scrittura ai fedeli, istruire ed esortare il popolo, presiedere al culto e alla preghiera dei fedeli, amministrare i sacramentali, presiedere al rito funebre e alla sepoltura».

diaconi permanenti possono essere ordinati tra i battezzati celibi e anche tra coloro che sono sposati. Nelle celebrazioni e concelebrazioni eucaristiche, presiedute da un presbitero o da un vescovo, la lettura del vangelo è sempre di competenza del diacono, se presente.

Alcune note biografiche sui nuovi diaconi permanenti:

Dennis Bacchin, imprenditore, originario di Conselve, vive alla Guizza (Padova) compie 51 anni il giorno dell’ordinazione diaconale. È sposato con Roberta Ravasi e padre di Sofia. Attualmente è impegnato nel servizio alla parrocchia di Salboro.

Andrea Galeota, 51 anni, è dirigente della Camera di Commercio di Padova, originario di San Carlo, vive a Limena ed è sposato con Cristina Rossato con cui ha due figli: Leonardo ed Elisa. Attualmente è impegnato nel servizio alla parrocchia di Taggì di Sopra.

Come loro anche tanti di noi restano pellegrini: pellegrini di speranza. Anche se adulti torniamo pellegrini! Anche se abbiamo già macinato tanta strada non cediamo alla stanchezza.

C’è bisogno di qualcuno che per puro spirito di servizio, sull’esempio di Gesù e per sua Grazia consoli, sostenga ed incoraggi i pellegrini presentando Gesù, il suo Vangelo come Stella a cui guardare.

Ci sono persone che ricercano nei nostri luoghi di lavoro, nei bar, negli affetti… nelle strade della vita. Dennis ed Andrea saranno incaricati di aiutare tutti noi cristiani, le nostre comunità e le nostre famiglie a diventare missionari e a essere testimoni di quello che noi stessi abbiamo veduto, toccato e contemplato.

Questa assemblea si presenta oggi al Signore portando le loro risposte generose. Nel pane e nel vino, frutti della terra e del lavoro dell’uomo, c’è anche il percorso vocazionale di Andrea e Dennis, c’è la disponibilità delle loro mogli e dei loro figli, ci sono le comunità da cui sono nati. “Sia fatta la tua volontà” diremo insieme e coralmente nella preghiera del Padre nostro, rinnovando la nostra disponibilità perché, guidati pure noi dallo Spirito di Gesù, questi suoi due figli e fratelli, Andrea e Dennis, ci aiutino ad essere annunciatori della sua misericordia e della sua pace. … dall’omelia del Vescovo Claudio

Tiberio Soster diacono

“Tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me” Mt 25,40

“Con gioia e gratitudine al Signore la Chiesa che è in Padova annuncia l’Ordinazione Diaconale per l’imposizione delle mani e la preghiera di ordinazione di S.E.R. Mons. Claudio Cipolla – Vescovo di Padova di Tiberio Soster – Lusiana (VI) e dei seminaristi Marco Baggio – Santa Maria in Cittadella e Alessandro Metello – Camin in Padova”

La celebrazione ha avuto luogo sabato 26 ottobre alle ore 16:00 presso la Basilica Cattedrale di Padova

Nato nel 1975, originario di Lusiana, sposato da 22 anni e padre di tre figlie, si è preparato a questo passo con serenità interiore, sentendo la presenza di Dio che lo accompagna. “Mi sento come il cieco nato del Vangelo di Giovanni – racconta – dove viene ripetuto quattro volte che Gesù mette del fango sui suoi occhi; sento che quel fango sta facendo effetto, e i miei occhi vedono sempre più chiaramente.

Domanda di ammissione di Vittorio Dainese

Martedì 8 ottobre alle ore 19 presso la chiesa di Santa Caterina di Alessandria in Stanghella il vescovo ha accolto la domanda di ammissione fra i candidati al diaconato permanente di Dainese Vittorio.

L’ammissione è il momento in cui pubblicamente si chiede alla comunità cristiana tutta l’accompagnamento e la verifica di coloro che si riconoscono chiamati al diaconato.

Esperienza estiva di spiritualità

Dal 25 luglio al 28 luglio 2024 la Comunità diaconale della Chiesa di Padova ha vissuto un’intensa esperienza nella Casa di Spiritualità Santa Maria del Covolo a Crespano del Grappa.
E’ stato proposto un percorso di riflessione e approfondimento sui Salmi della lode, accompagnati dalla biblista prof.ssa Federica Vecchiato . Il Vescovo Claudio Cipolla ha arricchito il ritiro con la sua presenza.


25 aprile 2024: Giornata di comunità diaconale

Anche quest’anno, come ogni anno, il cammino formativo della nostra comunità che prevede per quanto possibile un’uscita di almeno una giornata con lo scopo primario di rinsaldare i rapporti fra le persone, diaconi e candidati con le loro famiglie per quanto possibile, si è arricchito di una esperienza di vita.

Lo stare insieme infatti aiuta a vivere meglio, sviluppa quel senso di appartenenza ad una comunità, ecclesiale e nel nostro caso diaconale, fa riscoprire la bellezza del gruppo e allontana spinte individualiste e chiusure che poi impoveriscono tutti.

Vorrei soffermarmi brevemente e raccontare il metodo adottato per organizzare questo momento formativo, anche per tracciare delle linee guida e avviare un processo … secondo quanto appreso in questi anni di preparazione e attuazione del sinodo diocesano e cercando di mettere in pratica gli insegnamenti di papa Francesco sul discernimento, tema a lui molto caro.

Al n. 51 di Evangelii Gaudium, Francesco parla di tre verbi:

riconoscere, interpretare e scegliere che si possono anche tradurre in osservare, interpretare, orientare. Questi tre verbi, se vissuti in un clima di ascolto interiore, delineano uno stile per i singoli e per le comunità, una disposizione di affidamento a un Dio che chiama a camminare, insieme, sinodalmente, … perché la volontà di Dio non si riconosce una volta per tutte, ma attraverso un cammino rinnovato, che rinnova le persone continuamente, un cammino personale e comunitario nello stesso tempo. Ecco allora che l’evento vissuto diventa parte di un processo, non è fine a sè stesso, ma si pone al servizio di uno stile che sta maturando, lo stile evangelico del coinvolgimento e della collaborazione di tutti, e i nostri fratelli diaconi che vivono e operano nella zona del conselvano ci hanno coinvolti in una forma di annuncio che si è espressa attraverso convivialità, accoglienza, fraternità, dialogo: espressioni di Chiesa in comunione che pratica la missione.

E’ una fraternità che nasce un passo alla volta e si esprime in tante direzioni; lo stesso Gesù per primo ci ha insegnato questa modalità lavorando per il regno di Dio, camminando insieme a una dozzina di collaboratori stretti e una comunità di discepoli nella Galilea delle Genti, in una itineranza comunitaria che si caratterizza nello stile attraverso l’accoglienza, ascolto, prossimità, condivisione, solidarietà, annuncio, missione, essenzialità, povertà, ecc. espressioni che papa Francesco richiama continuamente…

Il Signore ci ha regalato una giornata di sole splendido dopo una settimana di pioggia e ripresa invernale, quasi a dirci grazie per aver approfittato di questa opportunità, un evento che come equipe abbiamo desiderato, proposto e portato avanti e che i partecipanti hanno apprezzato. E da tutto questo alcuni spunti per una riflessione è importante riassumerli ed elaborarli.

La comunità si è spostata pellegrina in una zona della diocesi.
I diaconi della zona ci hanno fatto scoprire la bellezza di quella terra, le opere artistiche, i servizi all’uomo e al territorio, i tesori legati alla religiosità popolare, la storia, la spiritualità, con gesti semplici.
La convivialità vissuta negli ambienti di un patronato, condivisa con i parroci che hanno donato volentieri quanto potevano per rendere gioioso l’incontro, ha impreziosito lo stare insieme.
E non è mancata la preghiera al Signore e l’affidamento alla Vergine in un santuario a lei dedicato.
Guidata e accompagnata, la comunità ha vissuto un momento di fraternità e vicinanza ecclesiale , quel valore in più dettato da scelte fatte per costruire …e delineare uno stile , “concordi, partecipi delle gioie e dei dolori degli altri, animati da affetto fraterno, misericordiosi , umili” 1Pt 3,8.

Si tratta evidentemente di uno stile che anche noi stiamo maturando come Chiesa di Padova e con il sinodo abbiamo cominciato a tracciare imparando a camminare insieme.
Ringraziamo i diaconi Cesare, Ermanno, Stefano e Francesco e le loro comunità per quanto hanno fatto.

diac. Luigi Marega condiviso con l’Equipe.

A lode della sua gloria

Nuovi Accoliti

Il 22 febbraio, nella bellissima chiesa del Corpus Domini, quella dell’adorazione perpetua, siamo stati istituiti accoliti dal vescovo Claudio. È una tappa importante nel nostro cammino verso il diaconato permanente, che la chiesa, nella sua sapienza, ha previsto come ministero dopo il lettorato. Dopo essere diventati familiari della Parola di Dio ed avere dedicato il nostro servizio al ministero della parola e dell’annuncio, con l’accolitato serviamo in modo particolare Gesù Eucaristia. Queste prime settimane da accoliti sono state l’occasione per scoprire la ricchezza e la bellezza di questo ministero. Vedere la grandezza del Re dei Re, che si umilia tanto da farsi un piccolo pezzo di pane, poter portare la comunione ai malati o distribuire la comunione durante la messa è prima di tutto l’occasione per meditare e pregare sulla grandezza di questo sacramento, sul grande amore di Dio, sull’umiltà che il Signore ci mostra e che ci chiede di seguire. 
Accolito è una parola di origine greca che significa compagno di strada, seguace. Gesù ci invita a seguirlo e a farci compagni di strada in modo particolare di tutti i fratelli e le sorelle che incontriamo nel cammino della vita. Come ogni ministero della Chiesa, infatti, l’attenzione è rivolta verso gli altri, ricordando le parole di Gesù “va’ e anche tu fa’ lo stesso”.
Preghiamo il Signore che ci aiuti ad essere testimoni umili e gioiosi del Suo Amore, per portare la speranza e la fede nell’Amore che, unico, può placare la sete di infinito dell’uomo.
Inquietum est cor nostrum donec requiescat in te, come scriveva s. Agostino.

Il passaggio da lettore ad accolito è un movimento che ci sposta, senza lasciare il presbiterio, dall’ambone, luogo della Parola, all’altare, luogo del Corpo e Sangue di Cristo. Diventare accoliti, per noi, significa accogliere la Parola di Dio nel cuore e portarla alla mensa col Signore affinché il Maestro ci aiuti a capirla e a viverla pienamente. Allora, nutriti dalla sua Parola e dal suo Amore, troviamo il coraggio e la pace interiore per entrare nella vita pratica, composta dalle gioie e fatiche quotidiane, ricordando che Gesù ci ha amato per primo, fino alla morte, e per questo siamo chiamati ad amare coloro che la vita ci pone vicino.
Scendere e partire dall’altare vestiti di bianco per introdurci nella “Galilea” (la nostra quotidianità) per vivere seguendo l’esempio di Gesù, amare senza giudicare, amare abbassandosi per aiutare, amare per servire con gioia. Dalla Galilea ritornare poi all’altare, con la tunica sporca del lavoro quotidiano, per cenare insieme alla Chiesa riunita col Signore e donare con un cuore solo, tutti insieme, a Lui la lode e la gloria nei secoli.

Dennis Bacchin e Andrea Galeota

Celebrazione conclusiva del Sinodo diocesano

Domenica 25 febbraio 2024, nella chiesa dell’Opera della Provvidenza S. Antonio di Sarmeola di Rubano (Pd), il vescovo Claudio ha presieduto la celebrazione eucaristica conclusiva del Sinodo diocesano. Un momento importante per la Chiesa di Padova, che ha visto la partecipazione di laici, presbiteri e una rappresentanza della comunità dei diaconi permanenti. Al termine, il vescovo ha consegnato ai presenti la Lettera pastorale a conclusione del Sinodo diocesano.

La celebrazione è terminata con il canto del Te Deum per ringraziare il Signore dell’interno cammino sinodale.