Diaconi permanenti: al via il nuovo anno formativo. Come dialogare con la contemporanetà?

Da “La Difesa del popolo” del 10/09/2023

Attualmente sono 55 i diaconi permanenti nel territorio diocesano, attivi nelle parrocchie e nelle realtà caritative, con l’eccezione di una decina che, per gravi motivi di salute o per l’età avanzata (il più anziano è sulla soglia dei 90 anni), svolge il proprio servizio nel “monastero invisibile”, attraverso l’incessante preghiera per la Chiesa di Padova e in particolare per la missione dei diaconi. Il 10 settembre a Villa Immacolata non è che un primo segno rosso in un calendario fitto di appuntamenti. «Quest’anno – spiega il diacono Mario Cabras, referente della formazione di richiedenti, aspiranti e candidati – la giornata di apertura è segnata anche dalla presenza del vescovo Claudio, che riprende alcuni temi affrontati l’anno scorso, come la spiritualità diocesana, e consegna desideri e sogni su quello che lui vorrebbe dal diaconato e dai diaconi di Padova». Nel corso della giornata si dà spazio alle esperienze vissute dai diaconi e viene presentato il tema formativo dell’anno: “Diaconi e dialogo con la contemporaneità”. «Il diacono è “uomo del portico” – spiega Cabras – Nel portico ci sono i negozi e le attività economiche con cui il diacono si relaziona, ma anche il mondo del tempo libero e quello della povertà. Essere in dialogo con la contemporaneità da “uomo dei portici” è un tema necessario da affrontare nell’ottica di un cammino sinodale, di una Chiesa sempre più chiamata ad essere missionaria». Contemporaneità significa anche affrontare i temi della bioetica, dell’inizio e del fine vita, le questioni morali e pastorali connesse all’identità di genere. Il calendario formativo degli aspiranti diaconi e di quelli già ordinati prevede anche appuntamenti conviviali e le celebrazioni dei santi padovani, come san Prosdocimo il 7 novembre e san Daniele il 3 gennaio. Gli aspiranti e i candidati al diaconato si concentreranno quest’anno sul tema della carità, da un punto di vista esperienziale, attraverso incontri con le opere caritative diocesane. «Cerchiamo di formare diaconi veramente a servizio della comunità, che, partendo dall’altare, camminino lungo le strade dove vivono gli uomini, entrando in relazione con loro. Diaconi che, in dialogo con i parroci, svolgano il loro compito primario di costruire la comunità».

Andrea Canton

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